Cosa succede dopo la morte?

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    Da un sistema solare

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    Per approccio meccanicistico e materialistico della vecchia scienza, intendo dire che per più di duemila anni in occidente si è operato un indebito dualismo tra "spirito" e "natura", in opposizione alla concezione monistica e organicistica che aveva contraddistinto la filosofia greca (in particolare la scuola di Mileto), molto vicina alle filosofie indiane e cinesi. Oggi si può dire che la fisica è tornata alle origini, in quanto ci porta ad una concezione del mondo che è sostanzialmente mistica, esattamente come 2.500 anni fa. Le radici della fisica vanno ricercate nella filosofia greca, del sesto secolo a.C., la quale aveva espresso una cultura dove scienza, filosofia e religione non erano separate. La parola "fisica" ha proprio origine in quegli anni, ed indica lo sforzo di scoprire la natura essenziale di tutte le cose. Quella cultura considerava tutte le forme di esistenza come manifestazione della fisica (φύσις), dotata di vita e di spiritualità. Non concepivano una realtà dove vi era distinzione tra animato e inanimato, tra spirito e materia. Talete sosteneva che tutte le cose erano piene di dèi, Anassimandro concepiva l'universo come una specie di organismo alimentato da uno "pneuma", il respiro cosmico, Eraclito formulò la teoria del "Logos" come perenne e dinamica unicità dei contrari. Con la nascita della scienza moderna si assiste invece ad una frammentazione dell'unità di tutte le cose. Nel Seicento Renè Descartes formulava una concezione della natura dove separava in due realtà opposte e distinte quella della mente (res cogitans) e quella della materia (res extensa). La separazione cartesiana permise agli scienziati di considerare la materia come inerte e completamente distinta da se stessi e di raffigurarsi il mondo materiale come una moltitudine di oggetti differenti riuniti insieme in una immensa macchina. Questa concezione meccanicistica del mondo fu sostenuta da Isaac Newton, che su questa base costruì la sua scienza della meccanica e la pose a fondamento della fisica classica. Dalla fine del Seicento fino all'Ottocento, il modello meccanicistico newtoniano dell'universo dominò tutto il pensiero scientifico occidentale. La famosa frase di Cartesio "Cogito ergo sum" ha portato l'uomo occidentale a identificarsi con la propria mente invece che con l'intero organismo. La mente è stata divisa dal corpo e ha ricevuto il compito superfluo di controllarlo, e ciò ha provocato un conflitto tra volontà cosciente e istinti involontari. Ogni individuo è stato ulteriormente suddiviso in base alle sue attività, capacità, sentimenti, opinioni ecc. che generano una continua confusione e frammentazione. Questa frammentazione interna dell'uomo rispecchia la sua concezione del mondo come entità esterna, come un insieme di oggetti e di eventi separati. Questa visione non unitaria è ulteriormente estesa alla società, che viene suddivisa in differenti nazioni, razze, gruppi religiosi e politici. Al contrario della concezione meccanicistica occidentale, la concezione orientale è di tipo "organicistico". Per il mistico orientale, tutte le cose e tutti gli eventi percepiti dai sensi sono interconnessi, collegati tra loro, e sono soltanto differenti aspetti o manifestazioni della stessa realtà ultima. La nostra tendenza a dividere il mondo percepito in cose singole e distinte e a sentire noi stessi come unità separate in questo mondo è considerata un'illusione che deriva dalla propensione della nostra mente a misurare e a classificare. Essa nella filosofia buddhista è una forma di ignoranza, uno stato di turbamento mentale che deve essere superato. Le varie scuole di misticismo orientale sottolineano tutte l'unità fondamentale dell'universo e della interconnessione reciproca di tutte le cose. Lo scopo di questo insegnamento è di trascendere la nozione di sè, di "ego", come individuo singolo e di identificarsi con la realtà umana. Il raggiungimento di questa consapevolezza - chiamata "illuminazione" - non è solo un atto intellettuale ma un'esperienza che coinvolge l'intera persona e che fondamentalmente è di natura religiosa. Oggi la fisica quantistica moderna ha nel misticismo orientale un importante e coerente riferimento filosofico: una concezione del mondo nella quale le scoperte scientifiche dell'uomo possono trovarsi in perfetta armonia con le sue aspirazioni spirituali e la sua fede religiosa. I due temi fondamentali di questa concezione sono l'unità e l'interdipendenza di tutti i fenomeni e la natura intrinsecamente dinamica dell'universo. Analizzando il mondo submicroscopico, è evidente che il fisico moderno, parimenti al mistico orientale, è giunto a considerare il mondo come un insieme di componenti inseparabili, interagenti e in moto continuo, e che l'uomo è parte integrante di questo sistema. In questo flusso universale, in questa coscienza cosmica organica e vivente, è chiaro che nulla può morire, ma tutto può trasformarsi, rigenerarsi e rinascere sotto nuove forme. Solo per mezzo dell'illuminazione si può uscire dal ciclo delle rinascite e vivere la vita immortale nel Tao (Essenza Cosmica). Ma per comprendere ciò bisogna iniziare a capire che l'anima non corrisponde al nostro "io", che è qualcosa di diverso dall'ego che ci siamo costruiti tramite l'illusione mentale ricevuta dalla nostra educazione.

     
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  2. Allanon`
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    Scusa se sono diretto e non faccio molti giri di parole come fai te. Ma te semplicemente stai dicendo che la scienza meccanicistica è vecchia mentre quella "nuova" è un ritorno al passato. Quindi spiegami cosa hai detto di sensato fino a qui? Ti contraddici in una sola frase. Per poi arrivare alla coscienza universale che non esiste! Il cosmo è dominato dalle leggi probabilistiche e del caso che nonostante tutto sono soggette alle leggi della fisica meccanica che tanto disprezzi. Il fatto che qualche scienziato abbia a cuore il fattore spirituale non è di mio interesse. La vita è meccanica e le persone si inventano queste storie che ami tanto raccontare per sentirsi parte di qualcosa di più, parte di qualcosa che trascende il mero essere vivente a base di carbonio e acqua. Vuoi essere spirito, vuoi essere eterno vivere oltre tutto. Allora spiegami, se con l'illuminazione raggiungi il Tao ed esci dal ciclo della vita la tua energia dove finisce? Se essa non si crea e non si distrugge come fa a uscire da un ciclo che la trasforma completamente? Come possono degli elettroni essere speciali a confronto di altri? Come può la tua energia "spirituale" differire dall'energia pura e semplice? Le tue argomentazioni si reggono sulla fede in una teoria. La mia argomentazione vuole prove, vuole fatti vuole tutto quello che prevede la scienza meccanicistica attuale, perché? Perché sinceramente è molto più plausibile una affermazione che può essere affermata con delle solide basi piuttosto che una affermazione che mantiene le proprie radici in credenze che siano singole o di massa. La tua scienza è al confine con la religione. Ma scienza e religione sono due cose distinte per natura. La fede non richiede prove, la scienza necessita di prove per esistere.
     
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    Mi spiace, siamo su due livelli diversi. Purtroppo è impossibile discutere con un materialista, sarebbe come cercare di conciliare Hegel e Marx :asd: Purtroppo per te, la realtà è diversa. E nessun materialismo potrà riuscire a cancellarla.
     
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  4. Allanon`
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    CITAZIONE (Felix @ 28/12/2013, 20:34) 
    Mi spiace, siamo su due livelli diversi. Purtroppo è impossibile discutere con un materialista, sarebbe come cercare di conciliare Hegel e Marx :asd: Purtroppo per te, la realtà è diversa. E nessun materialismo potrà riuscire a cancellarla.

    Esatto siamo su due livelli diversi io parlo di realtà oggettiva tu parli di spiritualità altamente soggettiva (e non è che fondendola con la scienza essa diventa oggettiva sia chiaro!)

    Se è impossibile discutere con un materialista come me lo è altrettanto discutere con uno spiritualista. Il problema è bilaterale. Potrei dire anche "Purtroppo per te, la realtà è diversa. E nessun spiritualista potrà modificarla a proprio piacimento".
     
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    Secondo me la teoria della "Nuova vita" è quella più errata, pensateci un attimo: se davvero siamo destinati a passare da un corpo a un altro, allora perché riusciamo a vivere il presente? Nel senso, se ogni volta dimenticheremo la vita passata non dovremmo riuscire a vivere affatto! Perché se dimenticheremo sempre il nostro veccgio io non potremmo riuscire a ricordarci nemmeno del presente.
    Come l'amnesia, dimentichi tutto e tutti, da un momento all'altro, non sai cosa c'è prima di quel momento (anche se è diverso perché i ricordi sono legati anche al corpo).

    Detto questo, credo nella teoria del nulla dopo la morte, siamo destinati a morire come ogni altro essere vivente.

    ~ Sayonara
     
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  6. .Mattia
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    Io ritengo attendibile solo la teoria della fine, semplicemente perchè mi sembra l'unica "provata", o almeno l'unica che non ha bisogno di prove. Però onestamente non sarei triste se la teoria della rinascita fosse vera eh :asd:
     
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    Dalla Terra

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    :si: anche io come nicoxys credo nella rinascita ovviamente anche le altre si devono tenere in considerazione ma niente si sa fino alla morte e nessuno può dirlo perchè non si torna indietro quindi a meno che in futuro non inventino una macchina che fa rinascere le persone non si scoprirà mai :asd: comunque un pò mi impaurisce la morte :si: :si:
     
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  8. MattexF
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    Io credo nella rinascita
     
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  9. ~Mikasa
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    Ho sempre creduto nella teoria della rinascita dopo la morte, ma la risposta di Ryo mi ha fatto riflettere ( e non poco).Secondo me non sapremo mai cosa c'è dopo la morte anche dopo averla provata. Se la teoria della fine è vera allora non lo sapremo mai,stessa cosa per la rinascita visto che (se vero) se dovessimo rinascere in un nuovo corpo senza ricordi della vita precedente, non ricorderemo nemmeno la.
     
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    Amo le discussioni vecchie di anni e recuperate a "brucio".

    Per me conciliare spiritualismo con scienza e/o fisica con religione equivale a strapparsi gli occhi con un ferro rovente (senza anestesia).
    Lo spirito è un'invenzione dell'essere umano: non è misurabile, non è identificabile e non è visibile. Un'invenzione per ottemperare a una mancanza cognitiva e mentale, ma soprattutto per poter dare una risposta a una domanda a cui non si sarà mai in grado di fornire risposta.

    Cosa c'è dopo la morte? Niente, solo la morte.
    La mia esperienza su questo mondo mi ha chiarito che l'essere umano è principalmente stupido; e più si crede intelligente e più cresce la sua stupidità. Per millenni abbiamo cercato di dare risposte a domande che non avevano risposta (non almeno per le nostre menti limitate) o a porci domande sbagliate su argomenti scomodi, insensati o più sbagliati della domanda stessa.
    Una volta morti il corpo diventa cibo per vermi (e batteri). E se il corpo marcisce, allora viene a mancare anche il contenitore che preserva tutte le informazioni (dati) che formano la nostra coscienza. Venuto a mancare quello, i dati si perdono, quindi NOI smettiamo di esistere.

    A nessuno viene da chiedersi se l'OS di un hard disk fuso finisca nel limbo dei sistemi operativi o se il residuo elettrostatico di una batteria scarica si reincarni (trasferisca) nella batteria più vicina. Questo perché sarebbe insensato anche solo domandarselo.
    Ma allora perché, dopo secoli di innovazioni e sperimentazione, l'essere umano si trascende ancora dal mondo materiale? Perché è principalmente uno stupido che si crede intelligente (unicamente perché è l'animale più intelligente su questo misero pianeta).

    Ne è una dimostrazione la Scommessa di Pasqual, dove è facile dedurre che "credere" sia molto più comodo e risolutivo che non credere proprio in nulla: nella pratica il "credere" vince 2 a 1.
    Basta analizzare le cose, in base alle informazioni che abbiamo, così da trarre delle conclusioni sensate (almeno per le nostre attuali conoscenze). Purtroppo c'è chi deve sempre inserire nell'equazione della vita delle variabili che non c'entrano proprio nulla con la vita.

    Crederò nella pseudoscienza e nelle teologie varie quando qualcuno saprà dimostrarmi, con prove valide, dell'esistenza di una vita dopo la morte, della reincarnazione o della divina provvidenza (mi basta anche solo una dimostrazione dell'esistenza dei Puffi). Ma per il momento, tutto quello che è a nostra disposizione, rema contro a queste teorie fantascientifiche e fantasiose.
    Purtroppo cresciamo in una realtà basata su un indottrinamento psicologico, dove siamo portati a "credere" in qualcosa fin da piccoli, pur di non alienarci dalla società che ci circonda. Non a caso, secondo le statistiche, più si raggiunge la vecchiaia e più si riducono i soggetti che credono in qualcosa di teologico o che ripongano la propria fede in qualcosa di astratto e divino. In parole povere, più si invecchia e meno si crede alle favole di quando si era piccoli.

    Aze aze.
     
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    http://9gag.com/tv/p/a1qrYn/466s-what-happens-when-you-die
     
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  12. Danny Daniell
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    Quando siamo morti siamo morti .. stop. imho

    Ognuno di noi/voi può credere a quello che vuole.. come quelli che credono che poi vanno in paradiso.. o l'inferno.. come quelli che credono che rinascono animali o rinascono in un neonato.

    A questo punto domandiamoci... chi a ragione?.. a saperlo.. hahaahaaa :lol: :lol: :lol:

    Edit: la speranza e l'ultima a morire :D
     
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    Avete scritto teorie terra terra, la scienza non da risposte manco lei, perchè ci son cose che non è dato sapere, per me avete fatto paragoni che nn reggono proprio, ci sarebbe da parlare troppo. Che senso avrebbe questa vita, così breve, bimbi che muoiono senza colpe, e corrotti che campano sulle nostre spalle! E no, troppo facile, la resa dei conti poi arriva! E per chi nn ha "sentito" niente ,capisco che sia difficile credere. Scusate se mi sn permessa, girando qua e la ho letto
     
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    Permessa? È un topic (discussione) quindi ognuno è libero di dire la sua.
    Resta il fatto che scrivere "la scienza non da risposte manco lei" è errato. Diciamo che la scienza non ha tutte le risposte (altrimenti non sarebbe scienza). A volte la gente si dimentica (o non sa proprio) cosa significhi scienza e cosa significhi teologia. Facendo spesso paragoni campati in aria tra le due terminologie.

    La scienza non è atta per rispondere a domande come: che senso ha la vita? Perché i bambini muoiono anche se non hanno colpe? Perché i corrotti campano sulla vita degli altri?
    La scienza è conoscenza e studio di un determinato evento all'interno dell'ambiente naturale a noi conosciuto. Quindi è il risultato di scelte, opinioni e linee di pensiero (di esseri umani viventi o vissuti) che codificano su piano teorico o attuano su piano pratico le proprie esperienze comuni, in modo da trovare una risposta alle incognite dell'universo.

    Poi come ho già scritto (altrove)... è più facile insegnare a un sasso cosa sia l'amore che far comprendere a un "credente" cosa sia reale e cosa sia immaginario.

    Aze aze.
     
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43 replies since 27/12/2013, 13:41   1739 views
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